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Intelligenza Artificiale nella Guerra


Intelligenza Artificiale nella Guerra - di Pierfrancesco Lijoi
Intelligenza Artificiale nella Guerra - di Pierfrancesco Lijoi

Intelligenza Artificiale nella Guerra introduzione

La guerra nella storia, così come l’uomo, è stata soggetta a un’evoluzione durante la quale ha mantenuto inalterata la sua intrinseca caratteristica di morte e distruzione. Alcune delle più grandi innovazioni tecnologiche sono state realizzate in periodo bellico o in quello immediatamente precedente l’arrivo di questo fardello che segna tutt’oggi l’esistenza dell’essere umano.


in rosso sono indicati i conflitti attualmente in corso


Intelligenza Artificiale la Tecnologia

rivoluzionaria nella Guerra


Più di ogni altra tecnologia sviluppata nella storia moderna, l’intelligenza artificiale potrebbe rimodellare le caratteristiche della guerra. Così come l’elettricità nel Ventesimo secolo, l’intelligenza artificiale possiede la capacità di animare oggetti apparentemente banali, permettendogli non solo di valutare attivamente il proprio ambiente circostante, ma anche di imparare da esso rendendoli così in grado di compiere degli upgrades (hardware e/o software) autonomi, per adattarsi al continuo mutamento della realtà in cui si trovano.

Intelligenza Artificiale la Tecnologia rivoluzionaria nella Guerra - di Pierfrancesco Lijoi
Intelligenza Artificiale nella Guerra - di Pierfrancesco Lijoi

In altre parole, l’intelligenza artificiale, conosciuta anche con l’acronimo “A.I.”, è in grado di dotare ogni sistema inanimato, dal più semplice al più complesso, della capacità di interagire con altri sistemi che siano inanimati o animati.


Interesse dei governi per le applicazioni dell'Intelligenza Artificiale in Guerra


Senza dubbio l’A.I. sta rivoluzionando le dinamiche fondamentali della guerra e nel futuro rappresenterà ancor di più una vera e propria rivoluzione in ogni aspetto delle interazioni tra gli uomini e le macchine. Ciò che sicuramente favorisce l’evoluzione di questa tecnologia, è la quantità di dati che costantemente vengono raccolti su di noi (i nostri interessi, gli spostamenti, i click su internet e tanto altro) che forniscono il “carburante” alle applicazioni di machine learning, che è l’applicazione software su cui si fonda l’A.I.

Queste caratteristiche determinano il profondo interesse dei governi per le possibili applicazioni dell’A.I. nell’arte della guerra e del dominio territoriale strategico. Il settore della ricerca inerente questa tecnologia, che sta crescendo esponenzialmente, è invece nettamente contrario all’uso di essa in campo bellico, a tal punto che nel 2016 il “Future of Life Institute” – un’organizzazione non profit attiva nella prevenzione dei rischi esistenziali delle nuove tecnologie – ha promosso una petizione nel tentativo di sospendere le ricerche e le applicazioni sulle armi autonome di tipo offensivo. Iniziativa che ha trovato l’appoggio anche di Stephen Hawking, Elon Musk e Jack Dorsey, oltre che di tantissimi fra i più importanti ricercatori AI. Eppure, tali aspettative, sono state largamente disattese dai vari capi di stato.


Evoluzione dei conflitti nella guerra con

l'intelligenza Artificiale


Questa evoluzione dei conflitti implicherà sempre più una partecipazione ridotta dei combattenti umani sostituiti da robot Dotati di A.I. definiti anche come “robot killer”.

Intelligenza Artificiale nella Guerra - di Pierfrancesco Lijoi
Intelligenza Artificiale nella Guerra - di Pierfrancesco Lijoi

La loro applicazione però, fa sorgere domande e preoccupazioni sull’andamento della guerra a tal punto che, l’Associazione Italiana per l’Intelligenza Artificiale , facendo riferimento alla guerra in Ucraina, ha chiesto l’abolizione dell’ utilizzo dei “robot killer”. Tale preoccupazione nasce dal fatto che tali robot sono dei sistemi di arma in grado di selezionare obiettivi di attacco senza un significativo controllo umano; ciò comporta che la decisione di vita o di morte dell’obiettivo assegnato è delegata di fatto ad una macchina. Queste armi autonome sono anche definite LAWS- Lethal Autonomous Weapon Systems.



Applicazione dell'Intelligenza Artificiale nella guerra tra Russia e Ucraina


Purtroppo, solo due mesi prima dell’invasione russa in Ucraina, alle Nazioni Unite non si è riusciti a trovare l’accordo per regolamentare i LAWS poiché il confine tra armi autonome (come missili, mine ecc.) e armi con intelligenza artificiale è veramente sottile, rendendo così possibile l’utilizzo libero di questi strumenti di morte.


Ma attenzione, non bisogna confondere i citati “robot killer” con ciò che vediamo nei film di fantascienza di guerra con umani-cyborg senza pietà (che fortunatamente sono al momento per l’appunto solo fantascienza). La preoccupazione del mondo scientifico nei riguardi di queste nuove armi è relativa solo alla rimozione del controllo umano dalle funzioni critiche di selezione e attacco degli obiettivi.

Intelligenza Artificiale nella Guerra - di Pierfrancesco Lijoi
Intelligenza Artificiale nella Guerra - di Pierfrancesco Lijoi

Come, ad esempio, nei droni KUB-BLA che hanno a bordo un sistema AIVI (Artificial Intelligence Visual Identification); un sistema intelligente di rilevamento e riconoscimento di oggetti in tempo reale per l’identificazione simultanea di oltre mille oggetti statici e in movimento.

Intelligenza Artificiale nella Guerra - di Pierfrancesco Lijoi
Intelligenza Artificiale nella Guerra - di Pierfrancesco Lijoi

Infatti, questa tecnologia consente al drone, sulla base di quanto identificato, di decidere con immediatezza (senza affidarsi a decisioni umane sicuramente più lente o a segnali radio che potrebbero interrompersi per varie ragioni) l’opzione di puntare su un obiettivo ed esplodere.



Le varie frontiere nella Guerra con l' I.A.


Ma la guerra, come la storia insegna, non viene svolta solo nei campi di battaglia ma anche attraverso la manipolazione delle informazioni. Anche in questo caso, si può notare il ruolo di spiccata importanza che sta avendo l’intelligenza artificiale nella guerra tra Russia e Ucraina.

Come, ad esempio, la possibilità di generare in maniera automatica migliaia di account social fittizi su cui pubblicare notizie costruite appositamente con lo scopo di creare disinformazione, oscurando così la voce della verità con il “rumore assordante” delle fake-news, in modo tale da influenzare a proprio favore l’opinione pubblica. Un altro importante utilizzo delle intelligenze artificiali in questa invasione russa è nella creazione di "Deepfakes".

Questi sono file multimediali (video e/o audio) alterati per mostrare la vittima selezionata che compie azioni che nella realtà non sono mai state svolte. Tali video, vengono generati tramite un A.I. , usata per combinare e sovrapporre immagini e video artefatti con video o immagini originali, tramite una tecnica di apprendimento automatico, conosciuta come rete antagonista generativa, con un risultato così realistico da non consentire a un normale spettatore di comprendere l’inganno. I “Deepfakes” sono stati usati contro il presidente Ucraino Volodymyr Zelensky, a capo della resistenza ucraina contro l’invasione russa, dove lo stesso invitava alla resa e al “cessate il fuoco” le proprie truppe; video che è stato prontamente smentito dal vero Zelensky.

Intelligenza Artificiale nella Guerra - di Pierfrancesco Lijoi
Intelligenza Artificiale nella Guerra - di Pierfrancesco Lijoi

Per evitare che ciò si ripetesse e per smentire e rilevare fake news riguardanti il conflitto, il governo ucraino si sta servendo di un’intelligenza artificiale di riconoscimento facciale fornito dall’azienda americana Clearview AI, la quale si basa sull’accesso ad un enorme database di volti, 10 miliardi in totale, di cui più di 2 miliardi di immagini provenienti dal social media russo VKontakte. Questo software starebbe aiutando gli ucraini non solo combattendo la diffusione di fake post sui social ma anche consentendo l’identificazione delle vittime del conflitto.

Grazie ad esso è possibile riunire i rifugiati separati dalle famiglie, controllare le persone di interesse ai posti di blocco e di identificare gli agenti russi. Tali tecnologie stanno aiutando notevolmente la resistenza ucraina, a non cedere all’ invasione russa.

Conclusione


Ma quindi, quanto può migliorare o peggiorare la nostra vita con l’ausilio di intelligenze artificiali?


Considerato quanto detto si può desumere che l’utilizzo delle AI nella quotidianità sia sempre più imminente, poiché il loro sviluppo sta avendo una crescita esponenziale in molti campi, dal settore industriale a quello medico.


Ma il progresso di questa tecnologia sarà sempre affiancato dallo spettro della preoccupazione che possa essere utilizzato non a fin di bene. Preoccupazione giustificata dall’enorme potenziale che possiede questa innovazione che segnerà l’epoca futura e alimentata dalla presenza, tutt’oggi, di dittatori con manie di potere.




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