Pierfrancesco Lijoi

4 min

Il ruolo dell’Intelligenza Artificiale nella Cyber Security

Molto spesso il potenziale dell’intelligenza artificiale non viene completamente
 
compreso. Infatti, si è abituati ad associare l’intelligenza artificiale - in breve “A.I.” -
 
solo a programmi software che agevolano la nostra quotidianità, come ad esempio
 
Cortana e Siri.

Introduzione al ruolo dell’Intelligenza Artificiale nella Cyber Security


 
In realtà, il potenziale che possiede questa tecnologia è enormemente più ampio, a
 
tal punto da interessare vari settori, soprattutto nell’ambito della protezione dei dati,
 
che rappresenta uno dei principali obiettivi delle nuove proposte dei ricercatori di
 
questo settore. A tal proposito, la Cyber Security e l’intelligenza artificiale (AI) stanno
 
diventando compagni indissolubili nella lotta agli attacchi informatici ma, al
 
contempo, sono anche avversari poiché gli hacker, si servono della stessa tecnologia
 
per rendere i loro attacchi sempre più complessi e sofisticati.

Il ruolo dell’Intelligenza Artificiale nella Cyber Security


 

 
Fino a non molto tempo fa, ricorrere all’AI significava porre del margine di distanza tra
 
le tecniche di difesa e quelle di attacco, assicurando un certo vantaggio rispetto
 
l’attaccante. Oggi questo margine si è andato sempre più ad assottigliare, permettendo
 
così che il distacco tra il “bene” (la giusta applicazione delle AI nella Cyberg Security)
 
ed il “male” (l’AI utilizzata come mezzo per attaccare i sistemi di sicurezza) sia,
 
mediamente, in equilibro.


 

 
Infatti, esiste il rischio che i pirati informatici possano usare per i loro attacchi gli
 
stessi sistemi usati dalla “difesa”, servendosi di algoritmi di Machine learning e dei kit
 
basati sull’intelligenza artificiale facilmente reperibili nel dark web.


 
Ad esempio, l’utilizzo di tecniche di penetrazione, analisi e mimetismo
 
comportamentale, permette di condurre attacchi molto più veloci, coordinati ed
 
efficienti su migliaia di obiettivi contemporaneamente.
 

 
Questi sistemi dotati di intelligenza artificiale sono in grado di saper distinguere se
 
hanno la possibilità di compiere un attacco alla vulnerabilità dell’utente capace di
 
paralizzare integralmente il sistema oppure se più semplicemente possono innestare
 
un malware (un qualsiasi codice dannoso per il sistema operativo che lo ospita).
 

 
Alcuni esempi di sistemi dotati di AI per attacchi informatici, anche presenti sul deep
 

 
web, sono:


 
Intelligenza Artificiale nella Cyber Security 1)

IA-as-a-Service


 

 
Consiste in un software “preimpostato che hacker “criminali” mettono a disposizione
 
di qualunque utente sia disposto a comprarlo. Questo “servizio” consente anche a
 
coloro che non possiedono nel loro background un’approfondita conoscenza
 
dell’intelligenza artificiale, di provare a violare dei sistemi di sicurezza.
 

 
​Ciò rende qualunque persona un potenziale aggressore informatico e permette alle
 
piccole organizzazioni di hacker di essere più efficienti. Questo ha contribuito
 
sicuramente all’ aumento degli attacchi informatici denunciati nel 2021, i quali sono
 
stati in crescita del +9,3% rispetto al 2020;
 

Il ruolo dell’Intelligenza Artificiale nella Cyber Security


 

 
Intelligenza Artificiale nella Cyber Security 2)

Malware guidato dall’intelligenza artificiale


 
Sono dei software che permettono di imitare il comportamento dell’utente.
 
Solitamente sono applicati nell’ invio di e-mail di phishing. In questo caso
 
l’intelligenza artificiale creerà dei testi di una qualità semantica identica a quella degli
 
operatori umani, a tal punto che i destinatari non saranno in grado di distinguerli
 
dalle vere e-mail.


 

 
​Ciò che rende difficile contrastare e bloccare definitamente ogni singola AI applicata
 
per attacchi, è il fatto che questi sistemi utilizzano gli errori pregressi per migliorare
 
le loro tattiche e capacità per insediarsi nel sistema di sicurezza della “vittima”.

Il ruolo dell’Intelligenza Artificiale nella Cyber Security


 
Per contrastare questi tentativi della cyber criminalità, è possibile servirsi della stessa AI. In questa maniera l’intelligenza artificiale possiederà due ruoli distinti e contrapposti
 
nella stessa partita: attaccante e difensore.


 

 
Questi sistemi, nel ruolo di difensori, allo stesso modo, grazie alla loro capacità di
 
apprendimento, saranno in grado di riconoscere i modelli comportamentali degli
 
aggressori e dei loro programmi così da intraprendere azioni mirate per neutralizzarli.
 
Poiché le applicazioni AI sono particolarmente affidabili nel riconoscere e confrontare i
 
modelli (per via della loro abilità nel filtraggio ed elaborazione di grandi quantità di
 
dati), ciò rende possibile - molto più velocemente di quanto potrebbero fare gli analisti
 
umani- il riconoscimento dei canali nascosti attraverso i quali i dati vengono dirottati
 
e/o manomessi.


 

 
​Quanto appena detto, ad esempio, viene applicato tradizionalmente per identificare
 
e memorizzare modelli e strutture complesse delle e-mail di spam, servendosi anche
 
di modelli statistici, black-list o soluzioni di database, al fine di poterli riconoscere e
 
bloccare. Ma questi sistemi “intelligenti” sono applicati anche nel rilevamento
 
convenzionale del malware, come ad esempio i ransomware. Questi ultimi sono
 
utilizzati al fine di limitare l'accesso del dispositivo infettato e richiedere un riscatto per
 
la sua rimozione. Il rilevamento dei malware si basa principalmente sull’analisi del
 
comportamento anomalo e/o sospetto del file/programma appena scaricato. L’AI
 
confronterà le informazioni raccolte sul file/programma imputato con i dati presenti
 
nel suo database e sarà in grado di decidere se il software è dannoso o meno.
 

Il ruolo dell’Intelligenza Artificiale nella Cyber Security

Conclusioni sul ruolo dell’Intelligenza Artificiale nella Cyber Security


 
Essendo questa una tecnologia che permette ai sistemi su cui è applicata di poter apprendere ed interagire con il mondo circostante, in un futuro non troppo lontano, essi potrebbero presto scoprire anche l’identità dei pirati informatici, poiché gli hacker (seppur in quantità minime) lasciano tracce nel codice intento a “bucare” il sistema di sicurezza selezionato. Molto spesso, infatti, gli hacker vanno a porre una vera e propria firma nel codice, così da poterlo rivendicare. Grazie a questi algoritmi di apprendimento si potrà estrarre queste firme, associando loro una caratteristica unica presente nel codice, così da poter ricostruire un profilo virtuale dell’hacker.
 

 
In virtù di quanto è stato detto in precedenza, solo una collaborazione continuativa
 
tra uomini e macchine può avere successo contro la Cyberg criminalità. Poiché i
 
nuovi metodi di attacco, le nuove vulnerabilità e i ripetuti errori umani portano a una
 
combinazione di eventualità per cui un sistema di sicurezza, puramente basato sull’AI, non potrà mai essere preparato.